Un viaggio
nel tempo
Entrando in Palazzo Minucci De Carlo si viene immediatamente trasportati indietro nel tempo, tale è il fascino di questo luogo, sia per la maestosità dell’edificio che per la ricchezza di quanto vi è custodito. Attraversando le sue numerose sale, sembra quasi di sentire il chiacchierio degli ospiti nei lussuosi salotti, originalissimi nel loro arredo, il tintinnio dei preziosi servizi da tavola nella sala da pranzo, la musica da ballo nel sontuoso salone; o di percepire il profumo delle pietanze nella cucina, elegantissima anch’essa e al contempo fornita delle attrezzature più moderne per l’epoca, e di intravedere qualcuno assorto in lettura nella pregevole biblioteca o nelle varie camere da letto, dotate delle migliori comodità...
Qui visse Giacomo Camillo De Carlo (1892 - 1968): ufficiale di cavalleria, pilota, eroe pluridecorato nella Prima Guerra Mondiale e attivo anche nella Seconda, agente segreto, Podestà di Vittorio Veneto, diplomatico…
Egli raccolse nel corso della sua vita avventurosa e dei suoi frequenti viaggi, soprattutto in Nord Africa e nell’estremo Oriente, una collezione eclettica ed unica nel suo genere, disposta, in modo fantasioso ma studiatissimo, in questo ambiente pervaso dall’estetica “dannunziana” e dallo spirito del decadentismo novecentesco, assolutamente pregno della sua forte personalità, dove il fascino dell’antico e la seduzione dell’esotico si uniscono ai ricordi personali. Impossibile elencare il vastissimo patrimonio di questo palazzo: opere d’arte d’ogni tipo, mobili antichi e tappeti orientali, arazzi e ricami, ceramiche e porcellane, vetri e cristalli, argenterie e pietre preziose…
Tutto ciò De Carlo volle fosse mantenuto intatto dopo la sua morte, come testimonianza del proprio gusto e della propria epoca, e reso disponibile al pubblico godimento attraverso la Fondazione da lui stesso istituita, con espresso lascito testamentario, e dedicata a quel Minuccio Minucci (1551 - 1604), diplomatico della Santa Sede, incaricato della Segreteria di Stato Vaticana in Germania, Arcivescovo di Zara, che alla fine del Cinquecento aveva fatto erigere questo fastoso palazzo.
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Francesca Costaperaria
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Francesca Costaperaria, Il patrimonio storico artistico della città, in Vittorio Veneto. Guida illustrata, Vittorio Veneto (TV) 2016, pp. 73-107, in part. p. 96